La storia

Indice
1. Introduzione
2. Le BCC dal 1883 ai nostri giorni
3. Le tappe del cambiamento
4. Alla ricerca delle nostre radici

INTRODUZIONE

La BCC Magna Grecia è un istituto di credito cooperativo nato dalla fusione, avvenuta il 1° ottobre 2023 della BCC Buccino Comuni Cilentani e Banca 2021 - con efficacia giuridica dal 13 novembre 2023 - di due banche di credito cooperativo dalla storia lunga e importante come casse rurali di territorio che a loro volta hanno unito più banche di territorio.
Le assemblee straordinarie di Banca 2021 e BCC Buccino e dei Comuni Cilentani, tenutesi rispettivamente il giorno 30 settembre e 1° ottobre 2023, hanno approvato il progetto aggregativo per la nascita di BCC Magna Grecia.
Le assemblee delle BCC rappresentano l’ultimo step di un percorso aggregativo – che ha preceduto la formalizzazione del percorso di fusione – dopo l’autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea nel mese di giugno 2023.
La Banca così nata - BCC Magna Grecia - ha tra gli obiettivi un maggiore efficientamento e una razionalizzazione delle strategie operative, commerciali e gestionali e può contare (dato ad ottobre 2023) su 12.500 soci, quasi 300 dipendenti e una rete di 40 sportelli per il presidio di 168 comuni localizzati in 3 regioni (Campania, Basilicata e Calabria) e 5 province (Salerno, Avellino, Potenza, Matera, Cosenza).
L’aggregazione che ha coinvolto le due BCC - espressione di una forte tradizione mutualistica a livello locale - consente di offrire maggiori servizi ai soci delle due Banche ed il presidio del territorio di riferimento e della sua valenza sociale. Il Gruppo BCC Iccrea, di cui fanno parte, garantisce adeguato supporto per valorizzare l’operativita` della BCC con i propri soci e sul territorio.

LE BCC DAL 1883 AI NOSTRI GIORNI

È questo l’arco temporale di oltre un secolo nel corso del quale si è svolta la storia delle Casse Rurali diventate, in tempi più recenti, Banche di Credito Cooperativo (BCC).

A Loreggia, in provincia di Padova, nel 1883, fu fondata la prima Cassa Rurale. Ne fu l’artefice Leone Wollemborg, studioso di problemi economico-sociali e uomo politico.

L’iniziativa fu ispirata dal pensiero e dall'opera di F.W. Raiffeisen che, qualche decennio prima, si erano diffusi in Germania.

Durante una dura carestia che colpì la Germania nel 1847, Raiffeisen si rese promotore di iniziative filantropiche e, in seguito, nel 1862, fondò in Anhuasen la “Cassa Sociale di Risparmio e Credito”, applicando il metodo che costituisce la guida per tutto il movimento che successivamente si sviluppò in Germania e negli altri stati europei.

Con l’emanazione nel 1891 dell’enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII, che esortava i cattolici ad intraprendere iniziative concrete in campo economico per stimolare lo sviluppo dei ceti rurali e del proletariato urbano, prende avvio un vasto processo di nascita e diffusione delle Casse Rurali in diverse regioni italiane.

Il pensiero e le opere di Raiffeisen furono dominati da un cristianesimo operoso, da una profonda religiosità, solidarietà e amore per il prossimo. In altri termini cooperazione e mutualità, collaborazione e reciproco aiuto, senza fine di lucro. Questo, dunque, il terreno ideologico in cui affondano le radici del nostro movimento. Questa ne è la filosofia, l’idea guida, il costante impegno operativo.
Nel 1905 nasce la Federazione Italiana delle Casse Rurali, che si impegna nella formazione di numerose federazioni locali.

Dal 1936 la Federazione è affiancata dall’Ente nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed enti Ausiliari.

Nel 1944 la Federazione, a seguito di un’ordinanza, viene sciolta. L’anno successivo viene varato il testo unico sulle CRA – Casse Rurali ed Artigiane – dove vengono definite come società cooperative aventi per oggetto principale “l’esercizio del credito a favore di agricoltori e del credito a favore di artigiani, congiuntamente e disgiuntamente”.

Nel 1950 viene costituita la Federazione Italiana (federcasse) che, dopo la liquidazione dell’Ente Nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausiliari avvenuta nel 1979, è oggi l’unico organismo di rappresentanza del Credito Cooperativo.

A partire dagli anni 60 prende avvio un periodo di intenso sviluppo del movimento: nel 1963 viene fondato l’ICCREA – Istituto centrale delle CRA.
Negli anni Novanta, il Credito Cooperativo realizza un’importante razionalizzazione della propria struttura: nel 1995 diventa operativa Iccrea Holding.

Nel 1997 viene costituito il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo, strumento obbligatorio di tutela dei depositanti delle BCC ad esso consorziate.

Nel 2004 viene costituito il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo. Il Fondo, strumento volontario ed esclusivo delle BCC, ha lo scopo di tutelare il diritto di credito degli obbligazionisti delle stesse BCC.

Nel 2008 viene costituito il Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo, con l’obiettivo di tutelare la clientela delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen salvaguardando la “liquidità e la solvibilità” delle banche aderenti attraverso azioni correttive e interventi di sostegno e prevenzione della crisi.

Nel 2013 Il Credito Cooperativo celebra 130 anni.
Nel 2016 viene formalizzata la fusione inversa tra Iccrea Holding e Iccrea Banca. La fusione, operativa dal 1° ottobre 2016, pone Iccrea Banca al vertice del Gruppo bancario Iccrea e consente al Gruppo di dotarsi di una capogruppo munita di licenza bancaria, allineandosi ai requisiti richiesti dalla Banca Centrale Europea.

Nel 2023 Il Credito Cooperativo celebra 140 anni.

LE TAPPE DEL CAMBIAMENTO

– nel 1993 a Sanremo, in occasione dell’XI Convegno Nazionale delle Casse Rurali ed Artigiane, vengono poste le basi per la nascita della capogruppo di impresa delle BCC: Iccrea Holding Spa;

– nel 1999 a Riva del Garda, dove si svolge il XII Convegno Nazionale, viene presentato un articolato progetto di riforma dei versante associativo.

È in questa occasione che vede la luce la “Carta dei Valori del Credito Cooperativo” che raccoglie i principi distintivi dell’identità delle BCC.

Le Banche di Credito Cooperativo sono società cooperative senza finalità di lucro, dove si vive la rara esperienza della democrazia economica in una logica di imprenditorialità.

II loro obiettivo è quello di favorire la partecipazione alla vita economica e sociale, di porre ciascun socio nelle condizioni di essere, almeno in parte, autore del proprio sviluppo come persona.

Sin dalla nascita, le Casse Rurali ed Artigiane hanno mantenuto uno strettissimo rapporto con il territorio di riferimento, intrecciando la propria storia con quella delle comunità, tanto da conquistarsi a pieno titolo l’appellativo di “banca locale”.

Le Banche di Credito Cooperativo, per non perdere i vantaggi legati alla piccola dimensione, si sono strutturate in un sistema nazionale che prende il nome di Credito Cooperativo e che si articola su due versanti, uno associativo uno imprenditoriale volti ad assicurare l’integrazione, le sinergie e le economie di scala tra e per le singole aziende.

 

ALLA RICERCA DELLE NOSTRE RADICI:

La Banca 2021 - Credito Cooperativo del Cilento, Vallo di Diano e Lucania ha operato in tre regioni e quattro province del Mezzogiorno, è il risultato della fusione, nel tempo di 5 istituti di credito:

  • Cassa Rurale ed Artigiana di Vallo della Lucania nata nel luglio 1988, grazie all’atto costitutivo firmato da 757 soci fondatori  che creano un istituto di credito cooperativo che riesca a dare risposte certe ad un tessuto economico di piccoli artigiani, commercianti e professionisti, in Vallo della Lucania, cittadina baricentrica per tutta una serie di servizi, quali ad esempio il Tribunale, la sede Vescovile e le scuole di ogni ordine e grado dove vi era, fino a quel momento, un solo istituto di credito di caratura nazionale quale il Banco di Napoli. A presiedere il Consiglio di Amministrazione, da allora e fino a giugno del 2011, l’avvocato Franco Chirico. Nell’agosto 1990 viene inaugurata la sede sociale della Cassa Rurale ed Artigiana di Vallo della Lucania, fulcro di sviluppo per l’intero comprensorio di Vallo della Lucania, la città e i comuni che vi insistono come bacino di servizi, cultura e scambi commerciali.
  • Cassa Rurale di Omignano nata ad aprile del 1985, grazie all’atto costitutivo firmato da 116 soci fondatori che creano un istituto di credito cooperativo rispondente alle esigenze del territorio privo di alcun presidio bancario con un capitale sociale di 232 milioni di lire. Fu nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione l’avv. Ferdinando Cioffi dal 1985 e fino al 1993.
  • BCC Lucania Sud, a sua volta frutto della fusione tra la Banca del Pollino e la BCC di Colobraro e Valsinni, nata nel novembre 2010 a Viggianello. A fine anni Novanta si era registrata già la fusione della Banca del Pollino con la BCC di Colobraro e Valsinni, un istituto di credito cooperativo presente nelle aree centrali della Sinnica, la lunga arteria che collega Lauria allo Ionio. Con alterne vicende riesce ad affermarsi come uno dei punti di riferimento per il sistema economico rurale dell’area della Valle del Frida e per la nascente area commerciale ed artigianale di Lauria. Sin da subito crea un modello di sviluppo interregionale saldamente ancorato al credito cooperativo, un modello, quasi unico in Italia. Fu nominato presidente del Consiglio di Amministrazione il dott. Nicola Cantisano in carica fino al 2011.
  • BCC di Sassano nata a ottobre del 1986, grazie all’atto costitutivo firmato da 186 soci fondatori che creano un istituto di credito cooperativo per rispondere alle esigenze di artigiani e agricoltori del territorio del comprensorio di Sassano che poi si è esteso a tutto il Vallo di Diano ed alla vicina Basilicata. La nascita dell’Istituto era da collegarsi alla circostanza che era presente un solo istituto a carattere nazionale ed una banca popolare a carattere regionale. A presiedere il Consiglio di Amministrazione fin dalla nascita e fino al 30/08/2015 il dott. Antonio Calandriello.
  • BCC di Buonabitacolo nata a gennaio del 1980, grazie all’atto costitutivo firmato da 349 soci fondatori nasce per dare un servizio ad un territorio privo di presenza bancaria in un periodo in cui nascono diverse aziende, quali i calzaturifici, che hanno eletto alla guida del Consiglio di Amministrazione il dott. Raffaele Rosciano.

A seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo 481/93 che abrogava la Legge Bancaria del 1936 ponendo tutte le aziende bancarie in condizioni di parità e tramutando le Casse Rurali in Banche di Credito Cooperativo, si rese necessario l’accorpamento tra le varie Casse presenti sul territorio soprattutto di piccole dimensioni.
Alla luce di tale circostanza, nell’ agosto del 1999 si ratificò l’accordo tra la BCC di Vallo della Lucania, e la BCC di Omignano, che diedero vita alla Banca del Cilento Credito Cooperativo Centrale con sede in Vallo della Lucania e sotto la presidenza dell’avv. Francesco Chirico. Prende forma così un istituto di credito cooperativo al passo con le istanze di crescita dell’impresa locale che, in quel periodo, comincia a delinearsi più compitamente nei settori dell’artigianato, dell’agro-alimentare e dei servizi legati al terziario e al turismo. Nei primi anni del nuovo millennio si avvia una prima, fondamentale, riorganizzazione del personale e dell’offerta di servizi alla nuova classe imprenditoriale.
Nel 2011 un altro tassello importante si ottiene con il perfezionamento dell’operazione di fusione tra la Banca del Cilento Credito Cooperativo Centrale e la BCC Lucania Sud. Nasce Banca del Cilento e Lucania Sud con sede in Vallo della Lucania e sotto la presidenza dell’avv. Francesco Castiello. Una nuova banca che, sin da subito, crea un modello di sviluppo interregionale saldamente ancorato al credito cooperativo.
Nel 2016, si assiste ad un altro momento cruciale della storia della Banca: dalla Fusione della Banca del Cilento e Lucania Sud, presieduta dal Prof. Avv. Francesco Castiello, e della Bcc di Sassano, presieduta dall’Avv. Rosa Lefante, nasce la Banca del Cilento di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania.
L’aggregazione tra le due Banche rappresenta un evento importante per il sistema economico della zona e per il Credito Cooperativo, in quanto si dà vita ad un operatore locale che potrà svolgere la propria funzione economica in modo più efficiente, concorrendo pienamente allo sviluppo di un’ampia area geografica, raccogliendo denaro sul territorio e veicolandolo nel finanziamento delle iniziative imprenditoriali della stessa zona. Le rispettive compagini sociali e la clientela di riferimento, composte da famiglie, piccoli operatori economici ed imprese di dimensioni minori, riflettono esigenze bancarie simili ed operano in mercati complementari, profondamente conosciuti dalle due Aziende di credito.  La crescente complessità e competenza richieste nel “fare banca”, il consolidamento in atto nel settore dell’esigenza della ricerca di economie di scala a fronte della riduzione dei margini ricavabili dall’attività caratteristica, la crescente pressione competitiva che si concretizza, tra l’altro, in una maggiore mobilità della clientela diventano gli elementi pregnanti della nuova scelta strategica operata dalla banca. L’integrazione tra la BCC del Cilento e la BCC di Sassano consente, altresì, di mettere a fattor comune le risorse di entrambe, al fine di affrontare al meglio le sfide che il mercato pone e porrà in futuro. La struttura organizzativa delle due Banche evidenzia elementi di particolare favore verso l’integrazione e ha permesso di conseguire da subito importanti miglioramenti organizzativi finalizzati al potenziamento di aree/settori centrali e strategici, con indubbi benefici in termini di assistenza alla rete distributiva. La soglia dimensionale raggiunta ed il nuovo livello di presidio organizzativo hanno permesso alla Banca di sostenere adeguatamente i propri obiettivi di sviluppo commerciale.  La Banca risultante dall’aggregazione contava su una base sociale di più di 5.500 Soci.
E’ il mese di dicembre 2018 che segna una tappa fondamentale per il futuro della Banca; con un’assemblea straordinaria guidata dal lungimirante Presidente Pasquale Lucibello i Soci della Banca approvano l’adesione al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea; lo stesso firma il Contratto di coesione in data 11 gennaio 2019. Il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea è il più grande gruppo bancario cooperativo italiano ed è in prima linea nel promuovere un radicale cambio di paradigma nel modo di fare banca. Nato con la riforma del credito cooperativo italiano, il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea riunisce oltre 100 Banche di Credito Cooperativo che hanno scelto di affidarsi a Iccrea Banca per crescere insieme e mettere a disposizione dei propri clienti un'offerta di servizi e prodotti della massima qualità. Il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea è quindi un unicum nel panorama italiano perché mette insieme la capacità delle banche locali nello stringere legami forti con i rispettivi territori e l'esperienza di un grande Gruppo capace di individuare strategie e soluzioni di business allineate ai trend di mercato. Il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea è il terzo gruppo bancario nazionale per sportelli e il quarto per attivi.
Nel mese di dicembre 2020 le assemblee della Banca del Cilento di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania e della BCC di Buonabitacolo approvano la Fusione, sempre sotto la guida del Presidente Pasquale Lucibello, tra le due banche dando vita così alla Banca 2021 - Credito Cooperativo del Cilento, Vallo di Diano e Lucania.
Nasce una banca di maggiori dimensioni che rappresenta un riferimento nel territorio Campano per eventuali ulteriori operazioni di aggregazione nel perimetro del GBCI con la creazione di maggior valore per i soci, i clienti, il personale e le comunità di riferimento. La nuova banca, grazie alla maggiore dimensione sviluppa al meglio le sinergie di costo e di ricavo, al fine di perseguire gli obiettivi di cost/income stabiliti dalla Capogruppo e delle più ampie economie di scala; individua un nuovo modello organizzativo e distributivo che valorizzi le varie figure professionali interne al fine di rendere più efficace l’azione commerciale, migliorare le attività di controllo e rafforzare il presidio sul territorio. L’operazione disegnata in coerenza con i principi e le linee guida del nuovo Gruppo Bancario ICCREA vede la nuova Banca Integrata sottoposta alle attività di direzione e coordinamento della Capogruppo (ICCREA) con l'obiettivo di rafforzare la propria stabilità ed efficienza e favorire ulteriormente lo sviluppo dei soci e delle comunità locali. L’operazione di fusione ha permesso di raggiungere i citati obiettivi attraverso l’efficientamento e la razionalizzazione delle strategie operative, commerciali e gestionali, orientate principalmente ai seguenti settori quali la riorganizzazione della struttura aziendale, nell’ottica di semplificazione ed efficienza della struttura aziendale, anche grazie alla nuova prestigiosa sede in Vallo della Lucania alla Via Badolato, con l’adozione di un modello organizzativo e distributivo volto al potenziamento dell’azione commerciale, al consolidamento delle attività di monitoraggio e pianificazione ed alla specializzazione delle competenze con diversificazione delle fonti di ricavo, nell’ottica di contenimento dei rischi e di incremento del margine commissionale.

La BCC di Buccino e dei Comuni Cilentani è il risultato della fusione di sei banche nel 2000: della BCC dell’Alento di Casal Velino Scalo, BCC di Castellabate, BCC di Copersito Cilento e la BCC “Civitella” di Moio della Civitella.  Nel marzo 2013 si realizza il progetto di acquisizione della BCC di Altavilla Silentina e Calabritto. Nel 2018 si conclude anche il progetto di fusione volontaria della BCC Comuni Cilentani e la BCC di Buccino. L’unione ha avuto come obiettivo il rafforzamento del livello di autonomia e ha rappresentato la costituzione di un solido riferimento bancario del credito cooperativo in Campania in particolare nel territorio del Cilento, Tanagro, Sele, Alburni e Vallo di Diano. La BCC dei Comuni Cilentani viene da una storia lontana. Affonda le sue radici nella tradizione e nei costumi della gente alla quale appartiene. Nasce dai piccoli paesi, dove - ascoltando con rispetto i Soci più anziani - si rivivono con passione gli sforzi da loro sostenuti per creare la “propria” Cassa, quella che avrebbe rappresentato gli interessi della comunità. Non era agevole vincere le diffidenze; si doveva conquistare, con la sobrietà dei comportamenti, la fiducia dei concittadini, per convincerli a partecipare alla costruzione di quelle realtà amicali che, poi, presero il nome di “Casse Rurali” dell’Alento, di Castellabate, di Copersito, di Moio della Civitella. Origini di cui la banca è fiera. La più antica Cassa rurale è quella di CASTELLABATE le cui origini risalgono all’inizio del secolo scorso. La sua fondazione può riferirsi infatti al lontano 1915, allorché venne fondata la “Cassa Agraria di Prestiti di S. Maria di Castellabate”. Le motivazioni che spinsero i primi Soci, possono riassumersi nella necessità di ricercare in loco le risorse per affrontare la vita quotidiana di una zona, allora abbastanza isolata rispetto al capoluogo della Provincia. Le difficili condizioni socio-economiche del comprensorio e la distanza, anche geografica, da Salerno, indussero i promotori a creare un seppur limitato mercato finanziario, alle cui risorse potesse attingere la popolazione rurale. Sul funzionamento della banca, che costituì una forte novità ed un’ancora di salvezza per i contadini ed i pescatori dell’epoca. La Cassa operava modesti interventi, specie a favore dei contadini del luogo, per l’acquisto del bestiame, delle sementi, delle attrezzature agricole e le reti per i marinari cilentani. Un’ attività minima che apriva uno spiraglio a quanti non potevano, per limitate dimensioni aziendali e mancate conoscenze personali, ricorrere alle strutture del capoluogo di Provincia.
L’impresa proseguì la sua attività, attraversando le procelle delle due guerre e ponendosi come unica opportunità di credito di carattere locale. Il 17 aprile del 1972 avvenne la trasformazione dell’ antica Cassa nella C.R.A. di Castellabate che, tuttavia, non poteva ancora rivolgersi a terzi, non essendo iscritta nell’Albo delle Aziende di Credito. A quella data, era Presidente Giuseppe Di Sessa, del quale si ricordano la tenacia e l’impegno nel promuovere il decollo della iniziativa. Al Di Sessa subentrò, nel 1977, l’Avvocato Pippo Capezzuto, che per oltre un ventennio si è identificato con la BCC, tanto da averla presieduta sino al momento della fusione.
Nel 1979 arriva la sospirata autorizzazione all’iscrizione all’Albo, propedeutica alla piena operatività. Con la guida del Capezzuto, la Cassa intrecciò allora rapporti anche con i non Soci, assumendo un ruolo più importante e partecipando alla crescita dell’intera Comunità di Castellabate. Bisogna sottolineare che il gruppo dirigente della nuova CRA riuscì ad esprimere un senso di appartenenza al mondo delle cooperative molto più accentuato, rispetto ad analoghe iniziative del Mezzogiorno. La Cassa fu infatti tra quelle che costituirono la Federazione Campana; volle acquisire partecipazioni in quasi tutte le società di prodotto del movimento regionale e nazionale; dimostrò quindi di avere un respiro, che la portava ben oltre i ristretti confini del territorio provinciale.
Alla fine degli anni novanta venne acquisita e ristrutturata la prestigiosa sede che affaccia sulla passeggiata di Corso Matarazzo, sede che, ancor oggi, è senza dubbio la più bella tra le Filiali di cui dispone la “Comuni Cilentani”. Nel 2000 la Cassa confluì nella nuova Banca, portando in dote circa 600 Soci, due sportelli (S. Maria ed Agnone), una raccolta diretta di 26 milioni di Euro, una “indiretta” di quasi 5 milioni, impieghi per nove milioni, un Personale disponibile e fedele e, quello che più conta, un legame preferenziale con l’area presidiata.
La Cassa rurale di COPERSITO è stata una Cassa che, prendendo le mosse dalle alte rocche del Cilento interno, riuscì, negli anni ottanta, a planare sino alla costa, presidiando Agropoli ed il comprensorio industriale di Mattine partendo un ventennio prima dalla piccola sede di Sant’Antuono di Torchiara. La fondazione della Cassa era avvenuta infatti nel febbraio 1963 ad iniziativa di 33 Soci, capitanati dal Colonnello Giuseppe De Vita, che ne fu il primo Presidente. Qualche mese dopo, subentrò nell’incarico il Prof. Armando Di Bartolomeo, che ricoprì la carica sino all’aprile del 1980. A differenza d’altri, consimili enti, la banca fu immediatamente attiva a tutto campo, operando sia con i Soci che con i terzi, diventando un importante interlocutore per gli abitanti della zona.
La mission esplicita della Cassa fu quella di accompagnare specialmente gli artigiani ed i coltivatori diretti; a queste categorie veniva riservato, per Statuto, l’80% dei crediti erogati. Questa prescrizione caratterizzò la vita dell’iniziativa, determinandone un radicamento sociale che non trova uguali nel comprensorio cilentano.
Una leggenda metropolitana (non troppo lontana dalla realtà) racconta che, in un determinato periodo della sua storia, la somma dei prestiti agli artigiani, fatta registrare dalla “Copersito”, fosse addirittura superiore a quanto erogato, nel comparto specifico, dal Banco di Napoli. Se pure questa fosse una orgogliosa sopravvalutazione del proprio ruolo, resta il fatto che l’attività generosa della “Copersito” aprì un varco per quanti non potevano, per le loro limitate dimensioni, ricorrere alle strutture creditizie di Salerno.
In questa vocazione alla solidarietà cooperativa, trova il suo fondamento un'accentuata fidelizzazione dei cittadini alla propria Cassa. Ai primi degli anni ottanta fu acquisito uno stabile in Piazza Andrea Torre di Copersito, successivamente abbattuto e ricostruito per adeguarlo alle finalità previste. La sede fu inaugurata nel 1984, con grande orgoglio dei Soci.
Nell’aprile 1980, al Prof. Di Bartolomeo subentrò il Prof. Raffaello Gargano, figura esemplare per attaccamento alla compagine sociale, che restò al timone sino al 9 maggio 1999. Una volta accettato il principio della “fusione a quattro”, toccò al suo successore, il Dott. Mario Di Menza, il compito delicatissimo di traghettare l’antica Cassa verso l’ambiziosa nuova istituzione.
Al Prof. Gargano, ed allo staff di Consiglieri degli anni ottanta, va reso il merito di quella crescita dimensionale e dell’espansione registrata in un ventennio, che vide la non facile battaglia per superare qualche fuoco di sbarramento opposto al progetto di apertura dello sportello di Agropoli. A tale Filiale, seguirono le ulteriori succursali di Mattine e di Sessa. La Cassa assunse così la configurazione definitiva, ereditata dalla nuova struttura.
Nella “Cilentani”, Copersito portò in dote quasi novecento Soci, quattro agenzie, una raccolta diretta di circa 75 milioni di Euro, una “indiretta” di 46 milioni, impieghi per 29 milioni, un Personale preparato e solerte.
Nel nuovo Consiglio convennero - espressione della zona -  Lucio Alfieri,  Andrea Farro e il già menzionato Mario Di Menza, che dedicheranno alla “Cilentani” la stessa dedizione che avevano riservato, in passato, alla “Copersito”.
La Cassa rurale BCC di MOIO DELLA CIVITELLA iniziò ad operare nel 1985. Una cittadina con meno di duemila abitanti che riuscì, non solo a costituire la “sua” banca, ma anche ad espandersi nella vicina, più grande Vallo della Lucania, coprendo una zona che comprendeva inoltre Campora, Cannalonga, Ceraso, Gioi, Novi Velia e Salento.
La “Cassa” diede ossigeno ad un’area dimenticata dalle grandi banche e dalla mano pubblica, ponendosi come unico e fondamentale punto di riferimento per quanti volessero iniziare o ampliare un’attività. La sua presenza contribuì a creare lavoro su un territorio povero di opportunità, ed aiutò ad imprimere un colpo decisivo al grave fenomeno dell’usura.
Il senso di appartenenza tra i Soci è infatti molto accentuato, e la Cassa venne vissuta come legame familiare, non solo come luogo d’affari. Nel marzo del 1996, con una decisione molto contestata dai fedelissimi Soci e dagli Amministratori, la Banca d’Italia dispose infatti il commissariamento della piccola, ma già consolidata istituzione. Appena un anno dopo, si dovette fortunatamente ammettere che non c’era stata la paventata “cattiva gestione”, e la Banca ritornò in campo con pienezza di diritto, pronta a rifare con entusiasmo la sua parte per lo sviluppo del Cilento. Tra i suoi principali esponenti, vanno citati almeno i Presidenti : il compianto Ing. Angelo De Vita, il Prof. Antonio Troncone, il Prof. Oris Valletta, il Dott. Bartolomeo Troncone, il Prof. Angelo Ruggiero. Nel 2000 la Cassa di Moio della Civitella è confluita nella “Comuni Cilentani”, portando in dote oltre 40 milioni di Euro di raccolta diretta, 13 di “indiretta”, 12 di impieghi “vivi”, due sportelli, un Personale vivace e disponibile. A maggio del 2005 è stata inaugurata la nuova sede di Vallo, che ha conferito una maggiore visibilità alla Banca su un territorio dalle interessanti potenzialità.
La cassa rurale BCC DELL’ALENTO fu fondata nel 1985 e andò a presidiare un vasto bacino d’utenza, solcato dal fiume da cui prese il nome. Partendo dal maestoso monte Stella, il territorio d’influenza si distende sino al mare di Casal Velino ed Ascea. I 199 Promotori, in prevalenza agricoltori, avevano intuito che una cassa rurale – con la sua caratteristica di servire i Soci in maniera personalizzata e solidale – avrebbe rappresentato un fattore propulsivo e di coagulo dei Comuni che costituivano l’area d’interesse della costituenda azienda.
La nuova istituzione incontrò subito successo in una serie di località, quali Castelnuovo Cilento, Vallo della Lucania, Salento, Casal Velino, Ascea e Ceraso, diventando un interlocutore abituale per buona parte della popolazione. In un secondo momento, dopo l’apertura dell’Agenzia di Ascea, la competenza si estese anche su Pisciotta e San Mauro la Bruca. Il primo ed unico Presidente (durato in carica sino alla fusione tra le quattro BCC) fu l’Avv. Alfonso Orlando. Partendo dal capitale iniziale di 218 milioni, la “Alento” attraversò i suoi quindici anni di vita societaria svolgendo un’attività intesa al miglioramento del tessuto economico della zona, favorendo l’artigianato, l’agricoltura ed il turismo. Nel periodo in esame, rappresentò un punto costante di riferimento per la clientela e, come per Moio, costituì una efficace e trasparente risposta alle necessità di crescita della micro imprenditoria locale. Abbiamo accennato che nel 1994 fu aperta l’Agenzia di Ascea, per assistere meglio la componente economica legata al fenomeno del turismo.
All’Alento va riconosciuta una particolarità, abbastanza rara per quel tempo: fu la prima Banca del territorio ad essere diretta da una donna, la Signora Carolina Attanasio, che durò nell’incarico per lungo tempo, con piena stima da parte dell’utenza.

Nel 2000, deliberata la “fusione a quattro”, l’Alento portò in dote 20 milioni di euro di raccolta diretta ed 11 milioni di euro di impieghi netti e due sportelli, con otto Dipendenti.

Tali società cooperative erano nate con lo scopo di facilitare l’accesso al credito alle fasce umili delle popolazioni rurali, soprattutto agricoltori ed artigiani.

L’impronta sociale fornita da tali origini si è mantenuta nel tempo, sia pure in un contesto economico e sociale radicalmente trasformato negli ultimi anni.

Ciò risulta evidente dalla missione della BCC Magna Grecia: la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nelle sue varie forme, da esercitarsi nelle zone di competenza, in modo da “favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l’educazione al risparmio e alla previdenza”.

In particolare la BCC vuole essere al servizio dello sviluppo della piccola e media imprenditoria locale, sia con specifici prodotti e servizi, sia con validi strumenti consulenziali. Nello svolgimento della sua attività, la Banca si ispira ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Tali principi sono stati compiutamente espressi nella Carta dei Valori dei Credito Cooperativo, dai quali la BCC Magna Grecia trae i criteri per orientare le sue strategie ed il suo operato. Da sempre il suo stile è improntato alla consulenza ed al dialogo con il cliente. Potendo contare su un personale che opera con professionalità, cordialità ed entusiasmo. Questo è il nostro servizio in più, che ci consente di instaurare un vero e proprio rapporto di fiducia con la clientela.